Garibaldi aveva pensato di raggiungere la costa tirrenica costeggiando il fiume
Lao-Mercure, ma don Bonaventura gli fece cambiare idea facendolo passare
per vie interne. Fu lo stesso don Bonaventura a inviare un messaggio segreto
per avvertire il sindaco di Tortora, don Biagio Maceri, dell’arrivo dell’eroe nel
comune calabrese. La figlia di don Bonaventura, Filomena, era sposata con il
figlio del sindaco di Tortora, Francesco Maceri. In piena notte Garibaldi lasciò
Rotonda, con sei uomini a seguito, e seguendo le indicazioni di don Bonaven-
tura e di un contandino incontrato per strada arrivò a Tortora alle 10 e 30 del 3
settembre.
Rotonda può vantare una scuola di maestri scalpellini, tradizione di cui si può
avere una prima documentazione testimoniata dal portale del santuario della
Madonna della Consolazione risalente già al 1574. All’interno del santuario pos-
siamo trovare un una statua marmorea raffigurante Dio Padre, realizzata da An-
tonio Di Jacovo, detto “Sanzetta”, nato a Rotonda nel 1776. Oltre all’opera del
“Sanzetta”, il santuario ospita anche un’acquasantiera con forme romaniche
datata 1843. Altre opere degli scalpellini locali si trovano in tutto il paese, come
stanno a testimoniare i numerosi portali presenti sulle facciate delle abitazioni.
Opere degne di nota sono soprattutto due portali, quello di palazzo De Rinal-
dis (XVII-XVIII secolo) e quello di palazzo Amato (XVIII), tutti e due realizzati in
marmo. Ancora oggi a Rotonda è presente uno scalpellino tutt’ora in attività,
Giuseppe Di Consoli, allievo di due degli ultimi scalpellini rotondesi dell’inizio
del 900, Carmine Nogaretto e Giuseppe Bianco.
Giuseppe Di Consoli si avvicinò all’arte scultorea verso la fine degli anni 50, os-
servando i due scalpellini rotondesi (C. Nogaretto e G. Bianco), all’opera all’aria
aperta sotto ulivi nei pressi di Rotonda. Da quegli insegnamenti con l’aggiunta
di un breve periodo passato al nord Italia, stando a contatto con scultori lom-
bardi, l’ultimo scalpellino rotondese ha appreso i segreti di questa antica tec-
nica, avvalendosi dell’utilizzo di pietra locale, ottima per le sculture. In tutto il
paese sono presenti sue opere come le numerose fontane da cui sgorga acqua
freschissima.