Siamo nel Medioevo. Tra il VI e il IX secolo i Longobardi annettono la Lucania
al Ducato di Benevento, escludendo i possedimenti bizantini del Materano. I
Bizantini, giunti in Lucania per sfuggire alle persecuzioni della religione ico-
noclasta in Oriente, diedero vita al fenomeno delle chiese rupestri che sulla
Murgia di Matera trovarono la loro massima espressione. Intanto i Saraceni,
con le loro incursioni, costringevano le popolazioni lucane ad arroccarsi sulle
montagne e sulle colline. Tra l’VIII e il IX secolo Matera viene annessa al Duca-
to di Benevento mentre il resto della regione passa sotto il dominio bizantino.
I Normanni conquistano la Lucania facendone, tra l’XI e il XII secolo, il centro
della vita politica italiana. Melfi nel 1059 è capitale del Regno normanno. Fi-
nito il dominio normanno, Svevi e Angioini si contendono la Lucania e l’Italia
meridionale. Nasce Federico II di Svevia che nel 1231 emana, a Melfi, le Con-
stitutiones Utriusque Regni Siciliae. Alla fine del XIII secolo gli Angioini hanno
potere sul Regno di Napoli e sulle Due Sicilie. Ha inizio il feudalesimo, durante
il quale nascono in Lucania molte signorie, che gli Aragonesi cercano di con-
trastare. Nel 1441 nel castello di Miglionico si ordisce la “Congiura dei baroni”
che, fedeli agli Angioini, tentavano di rovesciare il Regno aragonese. Tra il XVI
e il XVIII secolo si consolida il potere borbonico. In Basilicata entrano alcune
comunità albanesi che si insediano alle pendici del Vulture e nel massiccio del
Pollino. Nel 1663 Matera è capitale della Provincia Lucana del Regno di Napoli.
Iniziano sanguinose ribellioni dei contadini contro i baroni che sfruttano le ter-
re costringendo alla fame il popolo. Nel 1707 l’esercito austrosabaudo occupa
la Lucania che, con i trattati di Utrecht e Rastadt, passa a Carlo VI di Austria.
Con la pace di Aquisgrana il potere ritorna ai Borboni. Nel 1799 una ribellione
di contadini viene repressa con delle esecuzioni di massa. Poi il potere pas-
sa ai Francesi che dopo breve tempo sono costretti a cederlo nuovamente ai
Borboni. Parte della borghesia lucana aderisce ai “Moti carbonari”. Tra il 1861
e il 1868 tutta la regione è interessata al fenomeno del brigantaggio, ribellione
al potere generata dalla estrema indigenza in cui tutto il popolo versava, che
trova la sua dimora ideale nei folti boschi del monte Vulture. È del 1902 la pri-
ma riunione dei Socialisti lucani a Potenza, evento che dà inizio al XX secolo.