ZAFARAN
Zafaran, in dialetto significa semplicemente peperone, ora sembrerebbe esse-
re diventato il nome del Peperone Crusck frantumato e ridotti in polvere più o
meno sottile oltre ad essere anche più o meno piccante. E’ evidente la somi-
glianza alla parola di origine araba Zafferano. Lo zafferano fu introdotto presso
noi dagli arabi, il fatto che in questa zona della Lucania il peperone si sia diffu-
so così precocemente rispetto al resto dell’Europa e che abbia conservato un
nome arabo, significherà qualcosa? sarà il caso di indagare ulteriormente? Non
dimentichiamo che nella zona ci sono stati importantissimi insediamenti arabi.
Nei pressi c’è Anglona e Tursi, la prima rasa al suolo dagli arabi e la seconda
che conserva ancora l’antico quartiere che si chiama Rabatana.
Non distante, infittendo il mistero e sollecitando le domande c’è Castelmezzano
che ha per stemma un simbolo templare, due crociati su un solo cavallo . . . Vo-
levo dire che lo Zafferano ha conservato il nome arabo ed il Peperone lo si chia-
ma Zafaran per somiglianza della polvere? Potrebbe anche essere il contrario?
PEPERONE CRUSCK
Il peperone così essiccato prende questa denominazione ed entra come tale in
moltissime ricette di primi e secondi piatti: L’Rasccatell cu Zifft, o pasta in gene-
re cu Zifft o Cifft, Baccalà variamente preparato e condito con i Peperoni Crusck
fritti e frantumati, Eccellenti sono le uova fritte a occhio di bue o strapazzate
nell’olio di frittura di questi peperoni con o senza l’aggiunta di Sausizz (Sal-
siccia), inumiditi questi Peperoni, perché si ammorbidiscano, vengono anche
passati in pastella con o senza uova e fritti, entrando a far parte dei fritti misti
preparati per le festività.
Inserito da bandadeibroccoli - La Banda dei Broccoli il 08/07/2011